IDEA IMPRENDITORIALE
SunCubes ha l’obiettivo di creare la futura infrastruttura energetica spaziale, basandosi sull’utilizzo della tecnologia laser. Per arrivare a questo risultato, però, si ha la necessità di passare per step intermedi, in modo da sviluppare la tecnologia in modo graduale, permettendo in futuro l’accesso allo spazio. SunCubes, in particolare, mediante l’utilizzo di un generatore laser e di un ricevitore, si propone nel prossimo futuro come soluzione sostitutiva al cablaggio. Il punto di forza della soluzione è la semplicità e l’efficienza del sistema integrato, il quale comprende anche un dedicato algoritmo di puntamento e un sistema di shut-off che risolve i problemi di sicurezza. Il mercato a cui si rivolge è quello delle costruzioni di opere pubbliche a livello europeo. L’obiettivo è quello di vendere il sistema di ricarica ad aziende che producono ed installano la sensoristica sulle infrastrutture pubbliche generando una prima revenue prima dell’inserimento nel mercato spaziale.
A livello di applicazione, sul mercato non è presente alcuna soluzione laser per le infrastrutture pubbliche. A livello tecnologico, invece, l’innovazione è nella catena di efficienza nel suo complesso e nei due sistemi di puntamento e di shut-off per evitare problematiche di sicurezza.
Nel medio periodo l’obiettivo di SunCubes è sostituirsi ai cablaggi per la ricarica di sensori su infrastrutture pubbliche; la vision dell’azienda rimane, però, lo spazio, così come anche l’obiettivo nel lungo periodo: costruire la futura infrastruttura energetica spaziale.
PRODOTTO/SERVIZIO
Il prodotto è un sistema composto da due dispositivi: il generatore e il ricevitore. Attraverso l’utilizzo di un laser a bassa potenza, il sistema permette la ricarica versatile, semplice e wireless di dispositivi che si trovano anche a grandi distanze e difficilmente accessibili. Oggi le aziende di costruzioni sostengono grandi costi per manodopera e risorse impiegate per l’installazione del cablaggio necessario all’erogazione di energia ai sensori posti lungo i viadotti. Con la sempre più crescente necessità di digitalizzare le infrastrutture attraverso dispositivo IoT, l’utilizzo di ricarica laser porterebbe a un ingente diminuzione del costo totale di cantierizzazione. Il generatore è configurato come una torretta posta ad inizio viadotto. Invece il ricevitore è una cella posta in prossimità del sensore da ricaricare. Il fascio laser generato avrà una potenza di pochi Watt e potrà essere utilizzato ad intermittenza o con trasmissione continua in base alle necessità del sensore.
MERCATO TARGET
Il mercato di riferimento della tecnologia è quello delle costruzioni. Il TAM è di 8.807 mld€ considerando il mercato globale delle costruzioni nel 2021 con un CAGR del 6.4%. Il SAM è stimato attorno ai 61.44 mld€ considerando il mercato in Italia delle costruzioni di opere pubbliche.
BUSINESS MODEL
La value proposition è la creazione ed installazione di un sistema di ricarica laser per la sensoristica dei viadotti. I clienti sono le compagnie edilizie con una propensione all’innovazione. I nostri canali di vendita e comunicazioni sono dati da relazioni personali intrattenute direttamente con i clienti. Le nostre key resources sono la catena di efficienze del sistema, lo shut-off system e il sistema di puntamento. Le nostre key activities sono l’assemblaggio del sistema dal diodo laser acquistato esternamente. Il nostro partner principale è Movyon s.p.a. con cui realizzeremo il PoC.
STRATEGIA
La strategia consiste nel dedicarsi a breve termine alle applicazioni a terra. A seguito del PoC con Movyon si passerà al commercializzare del sistema. Parallelamente, viene portata avanti la ricerca in campo spaziale: verranno sviluppati l’algoritmo di puntamento e il relativo hardware. Inoltre, ricevitore e generatore verranno scalati per adattarli all’applicazione spaziale. Nel mentre verrà completata la fase 0/A/B della missione spaziale, grazie all’applicazione a bandi pubblici, così da poter successivamente accedere, tramite consorzio, alla possibilità di realizzare l’intera missione.
COMPETITORS (FOCUS SUL PRODOTTO E TECNOLOGIA)
I due competitor principali sono Emrod e Powerlight Technologies. I primi utilizzano onde radio per la trasmissione di potenza e sono situati tra Nuova Zelanda e USA. Powerlight Technologies in USA, invece, sfrutta la trasmissione laser per potenze molto più alte rispetto a quelle offerte da SunCubes. Inoltre, le due aziende non sono interessate alla ricarica di piccoli sensori per l’IoT: ciò permette a SunCubes di riuscire ad inserirsi in una nicchia di mercato che porterà alla sostituzione di prodotti di uso comune come i cavi per il cablaggio.
ROADMAP
Il piano è stato sviluppato per risolvere i problemi relativi al trasferimento di energia e mira ad alte distanze (sopra 1000 km). L'obiettivo per il prossimo futuro è quello di completare la validazione di tutti gli algoritmi relativi alla trasmissione di potenza tramite laser in laboratorio. Allo stesso tempo, la prima bozza di sistema di algoritmo di spegnimento e sistema di puntamento sono pronti per essere testati e sono inclini a possibili brevetti. Il piano di sviluppo è strutturato come segue:
TEAM
Il team è composto da 5 spazio e 1 ingegnere di gestione, che hanno contribuito alla nascita della società. Sono fondamentali nello sviluppo dell'idea, essendo in grado di gestire altri 9 azionisti di minoranza attivi.
L'amministratore delegato e presidente del CdA è Alberto Chiozzi, ingegnere spaziale, che è il fulcro dell'organizzazione: il suo ruolo è coordinare il lavoro del team, esponendo quali sono le varie opportunità a breve e lungo termine.
Il CFO e vicepresidente del CdA è Federico Ognibene, ingegnere gestionale, che sovrintende allo sviluppo dell'intero modello di business e alla convalida dei mercati spaziali e terrestri per le varie applicazioni che SunCubes propone di affrontare, definire i potenziali clienti e le prime forme di fatturato.
Il CTO è Alessandro De Luca, ingegnere spaziale, che svolge il compito di organizzare e dividere il lavoro complessivo tra il reparto terrestre e quello spaziale, garantendo la continuità tra i due lavori. Il suo ruolo assicura una comunicazione continua tra i due sottogruppi: spazio e terra.
Il reparto di terra è gestito da Tommaso Aresi e Annachiara Ippolito entrambi ingegneri con un background spaziale, che analizzano rispettivamente i componenti trasmettitore e ricevitore del sistema che sarà il carico utile dell'architettura spaziale SunCubes in futuro.
La necessità di avere due gruppi separati nasce dal desiderio della startup di rendere la soluzione terrestre commercializzabile; questo si traduce in un maggiore sforzo in termini di persone e dettaglio nel design.
Il dipartimento spaziale è gestito da Ester Sommariva, un ingegnere spaziale. Questo è definire la fattibilità dell'intera missione, nonché la creazione di algoritmi di targeting dinamico.
I membri versano contributi volontari e non remunerativi. La loro dedizione è dovuta al fatto che credono fortemente nella visione dell'azienda, continuando un lavoro iniziato due anni fa. I 6 partner principali forniscono un'occupazione paragonabile a quella di un lavoratore a tempo pieno in termini di ore giornaliere dedicate allo sviluppo.